Lunghezza mt. 1800. Tempo di percorrenza 25 minuti.

Questo stupendo sentiero si distingue per gli aspetti naturalistici a paesaggistici ed è incastonato, come una gemma preziosa, tra i due sentieri fin qui descritti. E' possibile sostare accanto ad un piccolo laghetto pieno di vita ed anche visitare due gallerie risalenti alla Grande Guerra a rese agibili dai volontari dell'Associazione Sentieri Natura, degli Alpini di Liedolo a della Protezione Civile. Il tracciato è marcato da segnali di legno recanti il numero del sentiero (3) ed una propria numerazione progressiva (da 1 a 22). L'avvio avviene a Sopracastello, come per il sentiero n. 1.

Partenza:

L'avvio avviene a Sopracastello (località Vendrasco) che si raggiunge facilmente dal centro di S. Zenone. Si veda la partenza del sentiero nr. 1.

Pioppo tremulo

Segnali 1-4:

Dal segnale nr. 1, posto accanto al ponticello della strada che sale al Castellaro ci si dirige per un centinaio di metri verso nord, in direzione di Crespano. Accanto all'agriturismo, sulla sx., si vede il segnale nr. 2 che immette sul sentiero verso il Collalto. Questo tratto, fino al segnale nr. 3, può essere considerato un libro aperto per la flora erbacea, arbustiva ed arborea, tipica di queste colline: Sambuco, Acero oppio, Pioppo cipressino, Corniolo, Conostrella, Pruno selvatico, Robinia, Nocciolo, Olmo. Pioppo nero. Molti sono anche i rampicanti selvatici, quali il Caprifoglio, il Luppolo e il Visone, che insieme alle altre piante trovano ospitalità su questo terreno permanentemente umido ed interessato da scoli d'acqua difficilmente drenabili. All'escursionista più attento non sfuggiranno poi gli ellebori, le anemoni (nemorosa, trifolia), le orchidee (militaris, tridentata, listera, ovata...), le viole, le primule, le pervinche, ecc. Superato il segnale nr. 3, si prosegue su sentiero sterrato: sulla dx., oltre ai ciliegi selvatici e ai pioppi tremuli, si può osservare una coltura di noce.

Noce

Segnali 4-6:

Si attraversa un prato stupendo, con buona vista sulle Prealpi, e, a ovest, sui boschi del vicino Collalto. Alla fine del tratto pianeggiante, come da segnale su sasso, si stolti a sx, incontrando il segnale nr. 5 per scendere poi alla sorgente "Fontanelle di Collalto'', la prima che incontriamo. 11 sito è un piccolo paradiso caratterizzato da una dora ricca e tipico (Fragola matta, Geum, Edera, Nocciolo, Equiseto, Sigillo di Salomone, Primula, Pervinca, Anemone. Lamia orvala, Talictro, ecc.) e da una fauna locale altrettanto importante (Volpe, Tasso, Martora, Capriolo, Daino, oltre alla ricca avifauna). Attenzione: le Falde che alimentano queste sorgenti sono superficiali e perciò esposte all'inquinamento da prodotti chimici (usati in agricoltura) e da zootecnìa.

Viburno

Segnali 6-7:

Suggestivo il viottolo che costeggia il Collalto in un tunnel verde di betulle, pioppi, castagni ed ornielli. Molti fiori primaverili (viole, primule, epatiche..) e le numerose felci (aculeata, femmina e dilatata) completano il variopinto quadro. Attorno, i segni del[ UOMO ben si Fondono con il bosco Sulla dx. si possono ora osservare le stratificazioni di arenaria subbia marina un tempo depositata sui fondali alti circa dicci mota. court ,ì evince dagli organismi bentonici fossili, specie ostriche bivalvi peraltro molto mal conservate, che ancora affiorano questa tenera roccia. Colossali spinte orogenetiche hanno dato vita a questi colli modellandoli in torme dolci e armoniose. AI segnale nr. 7 incontriamo la "tana del lupo", una cava dì "saldame" la speciale arenaria che veniva usata, e venduta per strada, per la pulizia delle pentole. Si noti, tra le numerose stratificazioni, i ciotoli di piccole dimensioni rotolati un tempo dal Massiccio del Grappa successivamente inglobati tra le subbie. Attenzione, qui alle rocce sospese pericolanti, a stento trattenute dalle radici di un Carpino bianco.

Carpino nero

Segnali 7-11:

Si percorre ora un boschetto di Carpino bianco (notare il tronco di quest'albero percorsi dai molti fasci di tessuti lignei), e si osservi, di là del ruscello, dopo il pendio tappezzato di Anemone nemorosa, Favagello e Pungitopo, una colonia di felci, specie femmine. Superato il boschetto, si giri a sx. e, dopo venti metri, a dx.. Nella salitina che porta al segnale nr. 11 si noti, guardando in alto, qualche esemplare di "spio de croxe", o "spin de Cristo": è una leguminosa parente dell'Acacia, dal nome piuttosto complicato di Gleditsia triacanthos.

Rovere

Segnali 11-13:

Stupenda qui la salita attorniata dapprima da prati ricchissimi di flora anche pregiata, dall'Elieantemo alla Regina dei prati, dalla Salvia alla Rosa canina e al prugnolo, e poi, nel tratto che congiunge il prato al bosco, da castagni, ornielli, viburni, palloni di maggio, caprifogli. Presenti anche l'Eringio e la Pulsatilla montana, specie protette come d'altronde le varie orchidee che nelle diverse stagioni si possono osservare in fiore ai margini del sentiero: la maculata, la cephalanthera, la platanthera, la morio, fino alle più rare... Ci si inoltra nel bosco e si sale verso la cima del Collalto: ci attorniano castagni e robinie e, più in alto ceppaie meravigliose di Carpino nero. L'Associazione, a metà salita, ha approntato una prima area di sosta accanto a due gallerie della prima guerra mondiale.

Platano

Segnali 13-17:

AI segnale nr. 13 è doverosa una piccola sosta sul primo dosso del Collalto, che abbiamo chiamato "sosta bellavista": possiamo infatti ammirare lo splendido paesaggio e consumare magari una piccola colazione ai margini del bosco, all'ombra di cipressi che vestono il profilo orientale della collina. Verso est il Colle Castellaro (v. sentiero nr. 1) attende i nostri sguardi ammirati: tra la cupola della Chiesa Rossa ed il campanile possiamo vedere la rocca di Asolo. 'fra roveri, carpini, ornielli, orchidee ed un'atmosfera di paradiso, verso occidente si raggiunge in qualche decina di metri il punto sommitale del Collalto, c si può cominciare la discesa al laghetto intersecando i camminamenti militari della Grande Guerra: viole, epatiche, primule, felci, denti di cane, pulmonarie, farfare, piselli di bosco, l'Epimedio alpino e tante altre graziose pianticelle accompagneranno i nostri passi verso la preziosità d'immagine del laghetto del Collalto, sulla base occidentale del colle. Giunti infatti al segnale nr. 77 si potrebbe già voltare a dx. per il sentiero di ritorno ma... come si può rinunciare ad una piccola deviazione e, attraverso il prato a sx., a raggiungere lo splendido specchio d'acqua. Qui è stata attrezzata una piccola area di sosta perché il luogo assecondi il riposo e la contemplazione; confidiamo nel buon comportamento degli escursionisti perché tutto si mantenga conservato pulito. Questo lago, piccolo e davvero delizioso, è perenne (tutte le valli di S. Zenone sono permanentemente alimentate dal Grappa, carsico e scosceso, e solo in parte forestato) ed il suo fondo argilloso trattiene l'acqua che affluisce superficialmente da nord-est, defluendo poi verso sud per via sotterranea. Qui siamo già a Liedolo e chi lo desidera può collegarsi al sentiero nr. 2 ? che origina accanto alla Chiesa di S. Lorenzo, uscendo a sud e costeggiando x dx. la proprietà privata, in direzione del campanile.

Acero oppio

Segnali 17-22:

Inizia il ritorno. Attraverso lo stesso sentiero d si riporta al segnale nr. 17 e si prosegue verso est. Si lascia sulla dx, il bellissimo bosco del versante nord del Collalto e le sue betulle, i castagni, i pioppi, i biancospini, le fusaggini, le fragole e i caprifogli che sembrano salutare. Attraverso il prato color smeraldo ci si riporta all'interno della valle e dopo circa 20 metri dal segnale nr. 19, possiamo notare un'al tra piccola sorgente, sulla dx dopo aver guadato il ruscello. Poi gireremo dapprima sulla nostra dx., fino al segnale nr. 22, e poi, invece, a sx., per tornare al punto di partenza.

 

 

 

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